Pino Cuttaia nasce a Licata, in Sicilia nel 1967. Nel 1980 con la famiglia di trasferisce in Piemonte, vicino Torino. Qui, tra lo studio e il lavoro in fabbrica, coltiva il suo interesse per la cucina, inizialmente come un piacevole passatempo. E’ solo in seguito, grazie a varie esperienze in rinomati ristoranti come “Il Sorriso” a Soriso e “Il Patio” di Pollone, che questa passione si trasforma in una vera e propria vocazione.
Nel 1998 si sposa con Loredana Cipriano e nel 2000 decidono di tornare nella loro terra natia, la Sicilia, dove insieme aprono il ristorante La Madia.
L’intento dei coniugi Cuttaia è stato voler valorizzare la ricchezza gastronomica siciliana con una visione contemporanea.
“Con lui ho sposato la sua idea di cucina e di accoglienza”
afferma Loredana.
«Una cucina in cui reinventare i ricordi, trasformandoli in piatti perfetti per celebrare stagioni e simboli della storia gastronomica della mia gente»
dice lo chef.
Grazie a una dedizione totale, a una passione incredibile e a una grande abilità culinaria, Pino in cucina e Loredana in sala (agli inizi erano solo in due), in poco tempo hanno fatto conoscere le eccellenze del loro Ristorante, diventato uno dei locali più straordinari e prestigiosi non solo d’Italia.
Un locale che ha riscosso unanimi riconoscimenti tra pubblico e critica: nel 2006 riceve la prima stella Michelin, seguita nel 2009 dalla seconda.
Numerose altre attestazioni confermano come Pino Cuttaia è considerato un maestro della cucina italiana, tra cui il Premio Pommery “Piatto dell’anno” per la Guida Ristoranti de “L’Espresso” nel 2013 e il titolo di “Cuoco dell’anno” per il “Golosario”. Il suo celebre piatto “Uovo di Seppia” diventa il simbolo delle edizioni 2014 e 2021 di Identità Golose, mentre la Guida I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021 de L’Espresso gli assegna i prestigiosi Cinque Cappelli.
Lo Sguardo
La cucina per Pino Cuttaia è un’alta forma di narrazione, un racconto vivido della Sicilia con le sue peculiarità e la sua inesauribile ricchezza gastronomica. Lo chef si nutre del luogo in cui vive e “contamina” i piatti con le proprie esperienze e il proprio vissuto, mescolando sapientemente la tradizione all’innovazione. In questa sua arte, la memoria diventa l’ingrediente fondamentale di ogni singolo piatto, raccontando storie che abbracciano l’infanzia, i colori e i suoni che risvegliano emozioni dimenticate. Il legame con la memoria non è solo un ricordo nostalgico, ma una fonte di ispirazione per custodire e trasmettere usanze e tradizioni radicate nel tessuto culturale siciliano. Cuttaia utilizza tecniche che evocano giochi e momenti della vita quotidiana di una Sicilia ormai perduta nel tempo, riportando alla luce immagini che raccontano la radiosa bellezza di quest’isola. Secondo lo Chef senza tradizione non c’è spazio per l’innovazione. L’innovazione di Cuttaia risiede nel recupero del gesto antico, nel plasmare e trasformare gli ingredienti con una maestria che è stata tramandata e rinnovata nel tempo. Questo gesto perfetto, appreso dalla madre e dalla nonna attraverso le attività domestiche, è intriso di una conoscenza profonda degli ingredienti, dei sapori e della stagionalità, riflettendo l’antica consuetudine dell’ortolano che bussava alla porta di casa con i suoi prodotti freschi. Cura del particolare e pre-occupazione del benessere dell’altro è il percorso che lo chef mette nella creazione di un piatto, trasformando ogni esperienza culinaria in un viaggio sensoriale che tocca cuore, mente e palato.
La cucina
Un racconto siciliano dove tutto sa di casa. Una cucina contemporanea che celebra il territorio e la cultura attraverso ingredienti di stagione, intrecciati con gesti e rituali senza tempo. L’alternarsi delle stagioni è l’opportunità di gustare i frutti che la natura dona al momento della loro massima espressione grazie a piatti puliti che pongono la mano del cuoco al servizio degli ingredienti. Una cucina semplice, precisa e amorevolmente curata, che attualizza i piatti della tradizione siciliana di cui lo chef si fa amorevole custode.
Una cucina libera da virtuosismi e ostentazioni, una cucina come faceva la mamma, dove la materia prima era gustata nella sua essenzialità con rigorosa attenzione alla sostenibilità, rispettata con cotture e lavorazioni precise e delicate. I clienti de La Madia sono invitati a vivere un’esperienza unica, che lascia un ricordo indelebile e li trasporta in un’autentica casa siciliana, pur essendo seduti al tavolo di un ristorante. E la vera bellezza di questa esperienza risiede nella semplicità delle azioni, nel rispetto dei prodotti locali e nella profonda conoscenza del mestiere e del luogo in cui opera lo chef.
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